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Editore: Quodlibet
Reparto: Musica
ISBN: 9788822924629
Data di pubblicazione: 05/11/2025
Numero pagine: 128
Collana: Elements
Il saggio indaga il rapporto tra modernismo, radiofonia e percezione sonora, proponendo una genealogia culturale della voce disincarnata e della soggettività acustica nel primo Novecento. Gli anni Venti sono assunti come soglia estetica e tecnica nel momento in cui la trasformazione urbana ed elettrica si traduce in una mutazione sensoriale: l'occhio cede progressivamente centralità all'orecchio e l'esperienza moderna si riorganizza attraverso dispositivi come il grammofono e la radio. Quest'ultima è analizzata non solo come mezzo di trasmissione, ma come medium hauntologico e ambientale, capace di modulare linguaggio, tempo e soggettività. Attraverso un confronto con le avanguardie visive e sonore (Ruttmann, Vertov, Russolo, Avraamov), il saggio mostra come il paesaggio acustico moderno - fatto di rumori industriali, voci acusmatiche, montaggi uditivi - abbia ridefinito la relazione tra media, corpo e percezione. La radio emerge come tecnica di risonanza e come ambiente narrativo, in grado di riscrivere lo spazio domestico e psichico. Il modernismo non si limita così a rappresentare la nuova realtà: la sonorizza.
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