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Editore: Giorgio Pozzi Editore
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788831358378
Data di pubblicazione: 05/09/2025
Numero pagine: 104
Collana: Biblion
Fra tutte le opere di Petrarca, "I trionfi" sono quella in cui la sfida del confronto con Dante e la commedia è più diretta, per genere, metrica e contenuti, nonostante la loro evidente e per certi versi inevitabile incompiutezza, o forse proprio per questo. D'altra parte, come ricorda Andrea Severi nella prefazione al volume, la contrapposizione fra lo sperimentalismo plurilinguistico di Dante e l'austero monolinguismo di Petrarca continua a mantenere una certa attualità nella coscienza letteraria degli italiani, pur essendo questa una riflessione che già Contini proponeva più di settant'anni fa. Non solo: si tratta di una sfida che, nella maggioranza dei casi, si risolve «agli occhi miopi di noi moderni, a tutto vantaggio» di Dante (Severi). Certamente Petrarca stesso non fu mai soddisfatto dell'opera, ripresa, rivista e abbandonata più volte, lasciata, infine, con difetti strutturali evidenti e una macchina narrativa che funziona a intermittenza: «una fantomatica guida che scompare senza motivo; una visione dentro alla visione... un filo narrativo autobiografico che spesso si aggroviglia e si spezza...» osservava anni fa Marco Santagata. Eppure dei trionfi ci restano più di 540 manoscritti e più di trenta edizioni a stampa nel solo XV secolo, testimoni arricchiti in molti casi da apparati di glosse e commenti: dunque un autentico best-seller dell'epoca, la cui lettura si diffondeva dagli ambienti umanistici agli strati sociali meno istruiti, che ignoravano il latino e cercavano nel poemetto un repertorio di sentenze e una fonte di cultura classica. Un nuovo testimone viene ora ad aggiungersi a questo panorama molto affollato: un manoscritto frammentario ma piuttosto ampio, affiorato dal fondo notarile dell'Archivio di Stato di Bologna, che offre un contributo interessante allo studio di una complicata tradizione testuale, ma soprattutto, grazie a un commento marginale inedito e originale, proietta una luce nuova sulla ricezione dei trionfi negli ambienti culturali urbani del Quattrocento.
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