Sinossi

Quando da sola Karola uccise con la sua spada sei uomini armati fino ai denti, e molto più forti di lei, quel giorno scatenò il divino che dormiva profondamente e giaceva silente o forse ottenebrato o represso o, più probabilmente, solo in attesa di risalire dai meandri dell'inconscio fino alle alture del suo spirito immortale. Quel giorno Karola impersonò la Giustizia: la legge di Causa ed Effetto si impadronì di lei e la usò per i suoi fini. Gli dei stavano discendendo sulla terra. Questo fu solo l'inizio perché quando un'anima guerriera trova la sua espressione nel mondo, nulla può più fermarla, solo la sua coscienza può mitigarne l'espressione e, nel caso di Karola, la sua anima è quella dell'eterno femminino, delle tante eroine pronte a destreggiarsi, con grazia e determinazione, fra attoniti sembianti maschili, per educare alla suprema via del condottiero spirituale. Prima che tutto questo succedesse, Karola era solo amore, baci e abbracci; o così credeva... ma la vita è trasformazione e rinnovamento.