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Editore: Bollati Boringhieri
Reparto: Filosofia occidentale moderna
ISBN: 9788833927671
Data di pubblicazione: 14/04/2016
Numero pagine: 288
Traduttore: Moriconi E.
Collana: Saggi. Filosofia
Più di altri sommi filosofi del Novecento nei quali la vulgata ci ha abituati a contrapporre una «prima» e una «seconda» maniera, Ludwig Wittgenstein è finito ingessato nella discontinuità tanto conclamata dai suoi esegeti. Fra il Tractatus logico-philosophicus, unico libro pubblicato in vita, e la massa degli scritti postumi su cui svettano le Ricerche filosofiche, si è instaurato uno schema oppositivo che talora appanna, invece di illuminare, lo sviluppo e gli esiti di una riflessione di enorme presa sul pensiero contemporaneo. Anthony Kenny, che di Wittgenstein è finissimo conoscitore, preferisce movimentare questo quadro interpretativo: compie una ricognizione che entra in ogni aspetto dell'opera filosofica, ne discrimina limpidamente le fasi, gli stili concettuali contrastanti, le ascendenze, gli spostamenti speculativi - dall'atomismo logico ai giochi linguistici, dalla natura del linguaggio al suo rapporto con gli stati mentali e le forme di vita -, e riesce nell'intento di elucidazione delle sostanziali differenze anche grazie a una lettura continuista, che rileva i capisaldi mai abbandonati. Innanzi tutto la concezione della filosofia non come insieme di teorie o di risposte ai grandi quesiti esistenziali, bensì come attività di chiarimento delle proposizioni non filosofiche intorno al mondo, per prevenire gli sviamenti del linguaggio ordinario. Un compito terapeutico, la cui finalità è sciogliere i «nodi del nostro pensiero che noi stessi abbiamo intrecciato procedendo per non-sensi».
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