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							  Editore: Morcelliana
Reparto: Filosofia antica, medievale, orientale
ISBN: 9788837241360
Data di pubblicazione: 28/10/2025
Numero pagine: 752
Collana: Letteratura cristiana antica
La riflessione cristiana tra il II e il VII secolo è stata per lo più indagata come se il confronto con la filosofia antecedente e contemporanea avesse un valore strumentale. Ma davvero il côté filosofico di Giustino, Clemente Alessandrino, Origene, Tertulliano, Ilario di Poitiers, Arnobio, Agostino, Mario Vittorino, Boezio, i Cappadoci, Atanasio, Dionigi l'Areopagita, Massimo il Confessore e gli altri Padri della Chiesa si ridurrebbe all'uso di parole dei filosofi greci e latini, oppure il loro pensiero ha un significato speculativo autonomo? Partendo da questo interrogativo, l'autore traccia la prima, organica storia della filosofia patristica: nelle nuove, e spesso divergenti, interpretazioni dei prestiti concettuali - medio- e neoplatonici, neopitagorici, stoici e aristotelici, senza dimenticare l'importanza dell'ermetismo - si possono sorprendere non solo l'influenza della cultura greco-romana, ma soprattutto le novità teoretiche apportate dai Padri: la dottrina della Trinità (del Dio unica sostanza e tre persone), la creazione ex nihilo, il tempo e l'eternità, il male e la resurrezione come apocatastasi, le categorie e i limiti del linguaggio al cospetto della infinità e incommensurabilità di Dio, la natura dell'anima e il suo fine etico-religioso come "assimilazione a Dio". Temi qui indagati nel loro insorgere e variare tra tradizione greca e latina - problemi che migreranno nel pensiero medievale e moderno, e ancora oggi, sotto nomi dei quali si dimentica l'origine patristica, interpellano la filosofia.
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