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Editore: Mursia
Reparto: Letteratura italiana: critica
ISBN: 9788842567073
Data di pubblicazione: 16/10/2025
Numero pagine: 168
Collana: Invito alla lettura
Pier Paolo Pasolini è stato un autore eretico e corsaro, irriducibile alla norma, che ha sfidato le forme e i poteri, anticipando con lucidità drammatica la crisi dell'uomo moderno. Vincenzo Mannino ci invita alla lettura di uno dei maggiori scrittori italiani analizzando la sua vita, le sue opere e i temi più significativi trattati. La sua produzione letteraria si può suddividere in generale in quattro diversi periodi. Il primo va dalle Poesie a Casarsa (1942) fino all'ultima sezione dell'Usignuolo della Chiesa Cattolica (1949). È il periodo del mito contadino: il mondo di cui Pasolini vuol farsi interprete è quello dei «paesucci cristiani» del Friuli. Il secondo periodo ha inizio con l'«incontro-scontro con le borgate romane» ed è il periodo del mito sottoproletario, che comprende grosso modo tutto il decennio degli anni Cinquanta. Il terzo periodo è quello che estende il mito sottoproletario al cinema e lo integra col mito del Terzo Mondo. Sicché, nella sua lotta contro la borghesia, gli uomini di cui può sentirsi portavoce sono appunto tutti i «diversi»: i negri, gli ebrei, le plebi meridionali e tutti gli esclusi dalla condizione opulenta del neocapitalismo trionfante (Poesia in forma di rosa e gli ultimi capitoli di Ali dagli occhi azzurri). Il quarto è il periodo della crisi: Pasolini non scrive versi per alcuni anni. Si accentua il suo sperimentalismo sia in letteratura sia nel cinema. La lotta alla borghesia è condotta sempre più duramente (Porcile). Ma la consapevolezza sempre più chiara della progressiva assimilazione a modelli piccolo-borghesi degli operai e dei contadini determina una crisi che è perdita di fiducia nella funzione della poesia.
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