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Una donna nella tempesta: dagli archivi familiari, la vita di Maria Luisa di Borbone

Una donna nella tempesta: dagli archivi familiari, la vita di Maria Luisa di Borbone

Editore: Pacini Editore

Reparto: Biografia e genealogia

ISBN: 9788869958649

Data di pubblicazione: 05/05/2021

Numero pagine: 240

Collana: Archivistica e diplomatica


22,00€
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Sinossi

«Grazie anche al Memoriale autografo di Maria Luisa di Borbone, in questa forma finora inedito, si sono potute qui ricostruire, con dovizia di particolari, le peripezie, l'esilio e la prigionia sopportati dalla Borbone, regina d'Etruria, nella prima parte della sua vita, fino al 1814. La fitta corrispondenza del "maggiordomo maggiore" della sovrana, Ferdinando di Lorenzo Guicciardini, dà inoltre nuova luce alle committenze artistiche e musicali di Maria Luisa durante la sua successiva permanenza a Roma, poi a Lucca, dopo la caduta di Napoleone e fino alla morte della duchessa del 1824. Quando la duchessa arriva nella città toscana, il 7 dicembre 1817, sceglie subito l'imponente edificio del Palazzo Pubblico come sede per il governo e dimora per sé e la sua famiglia. Dal 1818, il palazzo diviene un immenso cantiere sotto l'egida dell'architetto lucchese Lorenzo Nottolini che prosegue i lavori avviati dai Baciocchi, pur nell'intento di cancellarne l'impronta. Le maestranze sono per lo più toscane: Luigi Catani, Giuseppe Collignon, Luigi Del Frate, Gaspero Martellini e Gasparo Bargioni, ma vi lavora anche il milanese Luigi Ademollo, già autore di altre imprese pittoriche in Toscana e assai rinomato. Ma Nottolini si avvale anche di famosi scultori quali Francesco Pozzi e il siciliano Salvatore Bongiovanni. Durante le brevi visite che compie a Lucca, fors'anche a sovrintendere i lavori, Maria Luisa dà il via alla creazione dell'acquedotto progettato dal Nottolini, che si snoda per circa tre chilometri, convogliando le acque più pure del monte verso la città e di cui rimangono ampi tratti. Il monumento realizzato dallo scultore Lorenzo Bartolini, che la duchessa non vide realizzato e che la rappresenta come Atena, fa ora bella mostra di sé al centro della piazza Napoleone, ricordando quanto la duchessa ebbe cara la città toscana.» (Clarissa Morandi)

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