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Editore: ABE
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788872971871
Data di pubblicazione: 24/04/2025
Numero pagine: 136
Collana: Marchioni d'Italia
Mont essart dell'harola vetere, è il trono dell'Apulia di Baroli, fra Teano e Capua. Nel Capitolo 44° del suo libro, Histoire de Braine et de ses environs, Stanislas Prioux parla di un castello chiamato Mont Essart, eretto in Francia, al ritorno dalle Crociate. Egli dice che ancora nel 1500, i pellegrinaggi cristiani, erano molto venerati per la dinastia Valois. «In diversi punti erano state costruite cappelle isolate, senza donazione e senza ministri, al solo scopo di servire da stazioni per le processioni e per le persone che onoravano con un culto particolare il santo sotto la cui invocazione erano state erette. Nei pressi di Braine, oltre alle cappelle di Vauberlin, Mont-Essart e altre località, Enguerrand, signore di Courcelles, per adempiere a un voto fatto durante le Crociate, ne fece erigere una nel 1265, nei pressi del villaggio di Courcelles, su un luogo elevato che si trovava ai margini della grande strada romana, attualmente strada reale da Parigi a Reims, e le diede il nome di Calvario. Questo signore la fece costruire solidamente e le diede una forma quadrata che terminava con una volta: Courcelles si trova alla stessa distanza che il Calvario aveva da Gerusalemme. Ogni anno, il Venerdì Santo, la gente si reca lì in pellegrinaggio per raccogliere le offerte dei passanti caritatevoli. C'erano anche altri pellegrinaggi nella zona attorno a Braine: per esempio, da tutte le parti la gente veniva a Serches per curare il mal di gola; a Saint-Rufin de Bazoche per gonfiore; a Viel-Arcy e Chery per i bambini che muoiono di tisi e a Limé per proteggersi dall'idrofobia. Nella chiesa di questo luogo sono ancora conservate le reliquie di Sant'Uberto, in onore del quale un tempo fu fondata una confraternita».1 Il toponimo di Mont Essart è quindi antico e si fa risalire alle Crociate, per essere, evidentemente, parte integrante di una terminologia giunta dalla Giudea. Adolphe Gros, nel Dictionnaire étymologique des noms de lieu de la Savoie, dice di non illudersi perché è un nome che lo si trova di frequente nei documenti di tutta la Savoia, derivabile da Exartis, essendo di base latina, exartum ou essartum, riducendolo a un monte fangoso, o bonificata dal bosco, quindi calva perché sradicata, selvaggio, sbiancato, rivoltato e forse limaccioso, scabbioso, come le pareti di un vulcano spento.2 Ma ciò che interessa è che il toponimo era vivo in Italia ancora ai tempi del Duca Luigi d'Angiò, intorno al 1381, creato Dux conquistatore dell'Apulia dall'antipapa di Avignone, per dominare e intronarsi Re d'Apulia e poi Re di Sicilia e di Gerusalemme, contro le scelte del filo-durazziano papa di Roma, Urbano VI. Il titolo era valido una volta entrati nelle due contee del Tricarico di Ascoli e della Grotta, rispettivamente di Puglia e Sicilia. Esse infatti avevano originato i due Ducati, quello dei Siciliani a Nova Loreto della Magdaluna del Monte Essart, e quello dei Pugliesi di Yriano al Monte Pelusia. Da qui i due Principati delle due diverse urbe che anticamente erano le rispettive capitali di Latini e Greci. - Herola, trono dell'Apulia antica a Vetere Urbe Uria; - Capua, Principato del trono di Sicilia a Vetere Eca. Un bel viaggio da fare per il Re, lungo l'Appia, poi divenuta Via Francigena, se si considera che i luoghi antichi sono fra Lazio e Campania, ma che i luoghi della nuova Puglia e nuova Sicilia, rifondati dai Popoli Italici dopo la migrazione del 950 a cui seguirono le guerre fra Altavilla e Loritelli, si ritrovavano raddoppiati sulla costa sipontina. Qui, la sede di Contea di Bitonto aveva originato la provincia Ducale di Baruletto in quel di Trani. Il Principato di Nova Baruletto fu a Bisceglie e dopo lo spostamento nacque Barletta a Canne. Inglobando Bisceglie Principato nel proprio territorio, la reggia gerosolomitana fu fatta coincidere con la vicaria del Regno di Gerusalemme in Canne, sede della corona del Principato gerosolomitano.
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