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Editore: ABE
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788872974025
Data di pubblicazione: 24/04/2025
Numero pagine: 162
È quasi la cronaca delle imprese di Re Luigi d'Angiò alla conquista di San Vittore, Arezzo, L'Aquila, Campobasso, «Mathelon et Herola», nei pressi di Maddaloni o di una Santa Maria della Maddalena: il trono dei Re di Puglia, essendo erede della Regina Giovanna I che lo nomina Duca di Calabria col vessillo di Dux di Santo Stefano, rilasciato dal Papa di Avignone. Nel mese di febbraio del 1381 Luigi Duca d'Angiò, zio del Re di Francia, giunse dal papa di Avignone per la riconquista del Regno di Napoli richiesta dalla deposta Regina Giovanna I. La figlia del grande Duca di Calabria, famoso conquistatore e governatore di Firenze, morto giovane, aveva perso il reame di Re Roberto d'Angiò. Esso era finito nelle mani del nipote Carlo III Durazzo, vicario del Re d'Ungheresi, subendone l'umiliazione della confisca dopo l'uccisione del fratello Andreasso Re consorte. Da allora, la Regina vedova, pur avendo recuperato soltanto la potestà sui suoi stati piemontesi e sulla signoria di Napoli, era stata privata del titolo dal pontefice romano. E così, detronizzata dal generale Carlo, detto della Pace, incoronato a Roma da Bertolmeo den Tiule alias delle Ayglas fattosi papa, l'antipapa Clemente VII accolse la sua richiesta di investire lei e il Duca d'Angiò del titolo scoperto di sovrani di Cecilia. L'angioino quindi, come primogenito della Regina Johana, ebbe il titolo di conquistatore, cioé di Dux, ovvero di Duce di Calabria, se non di Duca, in quanto da lei creato a suo erede di un reame tutto da riconquistare. Così Parvus: - En lo mes de febrier, lo dessus dich moss. lo duc dAnjou oncle de nostre senhor lo rey de Fransa venc de Fransa ad Avinhon et aqui pres de nostre senhor lo papa la conquesta del realme de Napols per madama Johanna la regina, del qual realme moss. Karles de la Pas nebot de la dicha regina se era fach coronar per lo dich Bertolmieu den Tiule alias de las Ayglas dizen se papa: e daqui avant, lo dich mossenhor lo duc se fes apelar premier nat de la dicha regina Johana e duc de Calabria.1 Con l'elezione papale di Urbano e di Clemente la Regina Giovanna di Napoli, che non poteva difendersi, scelse così Luigi d'Angiò, fratello di Re Carlo di Francia, per suo figlio adottivo, donandogli in eredità quel reame da governare dopo di lei, se lo avesse riconquistato. Fatta l'adozione, valida dopo la morte la Regina Giovanna, il Duca accettò di proteggerla per il desiderio di prendere possesso del reame, e si legò a Papa Clemente in Avignone, spiegandogli come Urbano, colui che gli aveva scippato il papato in Roma, voleva donare quello che già era il suo Regno di Sicilia a messere Carlo di Durazzo. I due strinsero così alleanza cercando di capire come rientrare chi a Roma e chi a Napoli, sui loro legittimi troni occupati da altri, affidandosi, a parere di tutti, soltanto nelle mani di Amedeo di Savoia, mandandolo a chiamare per parlare di persona in Avignone. E subito corse da Clemente che lo accolse come un figlio, spiegandogli che avrebbe voluto il seggio di Roma per vera eredità, alla stregua di Luigi, quello di Napoli. E disse: - Sappiate come la Regina Giovanna ha già fatto suo figlio adottivo ed erede del suo regno di Sicilia Loys d' Anjo nostro figlio, che è qui, e che Bartolomeo arcivescovo di Bard, che si fa chiamare Urbano Sesto, ha già investito messire Charles de Duras, detto della Pace. Le quali cose noi non vogliamo soffrire in alcun modo, ma vogliamo andare a Roma a privare lo scismatico del feudo papale, e da Roma andare a Napoli ad incoronare nostro figlio il Duca d'Angiò qui presente.
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