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Angela luce: la dea dello spettacolo. Almanacco della canzone e dello spettacolo
Sciotti Antonio , Castellano Giovanna

Angela luce: la dea dello spettacolo. Almanacco della canzone e dello spettacolo

Editore: ABE

Reparto: Musica

ISBN: 9788872974179

Data di pubblicazione: 24/04/2024

Numero pagine: 162

Collana: Almanacco della canzone napoletana


39,00€
Si fa attendere

Sinossi

Nel corso degli anni ho pensato spesso di scrivere la mia biografia. Dal momento che non l'ho fatto, ho accettato con entusiasmo che se ne occupassero Antonio Sciotti e Giovanna Castellano. Di Antonio conosco la grande competenza e la meticolosità delle sue ricerche; di Giovanna conosco le capacità narrative e mi sono affidata al suo racconto. Grazie a tutti e due. Così Angela Luce ha dato il «Sì stampi» al 16° volume della collana degli Almanacchi di Arturo Bascetta Editore, curati da Antonio Sciotti. A suo dire, la dea dello spettacolo, vede la sua genesi in uno scherzo del destino che ha giocato la sua parte toccando le corde dell'anima. Una chiacchierata imprevista si è configurata come bozzetto ideale di un disegno che ho poi seguito senza indugio alcuno. Un giorno al Teatro Cortese incontrai Giovanna Castellano, amica, confidente, addetto stampa e agente di Angela Luce, che già avevo conosciuto in precedenza. Chiacchierammo sulle scalette del teatro e, tra il dire e il fare, con Giovanna convenimmo che sarebbe stata necessaria la pubblicazione di una biografia che restituisse alla memoria storica del teatro e della canzone napoletana la pregevole, gloriosa e lunga carriera di Angela Luce. Nello stesso tempo, Giovanna mi sottolineò come tale lavoro sarebbe stato decisamente faticoso, difficile e anche estremamente arduo da realizzare, poiché avrebbe richiesto una mole di lavoro in ben cinque settori artistici: cinema, teatro, musica, radio e televisione. Tra l'altro, avrebbe dovuto abbracciare un gigantesco arco di tempo di circa settant'anni a partire dal 1955, anno del debutto di Angela Luce. Mi raccontò pure che già in passato ci furono alcuni tentativi che non ebbero seguito per le grosse difficoltà incontrate durante la ricerca. La conversazione lasciò lo spazio ad un silenzio nel quale il suo sguardo mi attraversò letteralmente, come se mi valutasse, e che di lì a poco lei tradurrà in una riflessione ad alta voce: Antò, sulo tu 'a può ffà! Fui travolto da emozioni contrastanti che si aggrovigliarono ad un ricordo forte e chiaro, a me tanto caro. In un battibaleno ritornai piccolo quando a casa mia, mio padre Alberto raccontava di Angela Luce, questa bravissima artista, orgoglio di qualsiasi direttore artistico, che si calava completamente nel personaggio teatrale o canoro che doveva interpretare con una stupefacente bravura: un raro esempio di eclettismo. Ed ogni volta che si raccontava di lei, puntualmente rammentava, come chiusura, l'episodio sulla canzone L'ultima tarantella. Nel 1972, durante il lavoro di ricerca per l'incisione di un 33 giri, papà scelse le canzoni da proporre alla Luce, che, dopo la selezione, parlando de L'ultima tarantella sottolineò la forza e la bellezza del testo. Fermo nella convinzione che la Luce ne avrebbe fatto un capolavoro d'interpretazione, papà le disse: Signurì, sulo vuje 'a putite ffà! Inutile soffermarmi sul fatto la Luce, poi, vinse la Maschera d'Argento per l'interpretazione. Per anni, come un disco a ripetizione, sentivo questo racconto fino a quando nel 1986 accompagnai papà al concerto di Angela Luce al teatro Mediterraneo. Durante i saluti nel camerino fui testimone di quell'episodio che loro due riprodussero, quasi fosse un copione, riavvolgendo il nastro del ricordo. Quella scena della decisione di incidere L'ultima tarantella la conoscevo a memoria perché a casa aveva fatto storia. E riflettei su come una breve frase potesse acquistare una forza artistica senza precedenti. Questo fu tutto quello che mi venne in mente quando Giovanna mi disse: Antò, sulo tu 'a può ffà!

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