Sinossi

Parlare di fotografia, quella vera, nel terzo millennio non è semplice. Siamo abituati, spesso assuefatti ad immagini che di reale hanno ben poco... Giuseppe Vizzari, invece, in questo libro ci racconta una città reale, ricca di contrasti, di colori, di riflessi e di aromi... Con grande disinvoltura riesce a vedere oltre le immagini, immedesimandosi quasi in un pellegrino induista, che inizia il suo cammino di immersioni nei diversi ghats (scalinate in pietra che terminano nel fiume Gange) fino a concludere la sua esistenza in una delle pire per la cremazione perennemente ardenti. Ci racconta in maniera puntuale e descrittiva tutti i momenti salienti che contraddistinguono la vita di queste persone e, con loro, la vita di questa riva del Gange. Sfogliare le pagine di questo magnifico volume è come immergersi nell'atmosfera magica ed incantata della città sacra di Varanasi, percependone quasi gli odori. La disinvoltura con cui affronta questo reportage denota una grande personalità. In ogni scatto Giuseppe riesce a diventare quasi invisibile, ad osservare dall'interno senza essere visto, presupposto fondamentale per scattare ottime immagini, ma non è da tutti, solo i grandi riescono. Come diceva Ferdinando Scianna: "Si può mentire con le fotografie. Si può persino dire la verità, per quanto ciò sia estremamente difficile. Il luogo comune vuole che la fotografia sia specchio del mondo ed io credo occorra rovesciarlo: il mondo è lo specchio del fotografo". di Leo Maria Scordo