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O tutto o niente
Ullrich Jan , Bossdorf Hagen

O tutto o niente

Editore: Libreria dello Sport

Reparto: Arti ricreative. spettacolo. sport

ISBN: 9788886753791

Data di pubblicazione: 04/07/2005

Numero pagine: 320

Traduttore: De Rosso C.

Collana: Biografie


18,50€
Esaurito

Sinossi

Nel 1997 fu il primo tedesco a vincere il tour de France e arrivò secondo per cinque volte dietro Lance Armstrong. Nella sua autobiografia Jan Ullrich non si presenta nè come un eroe tragico nè come vittima del suo primo successo, ma come uno sportivo dotato di spirito di autocritica. Già a 13 anni si allenava alla scuola sportiva di Berlino dove seguiva il Tour de France sulla televisione occidentale e dove "l'uomo più importante della mia vita non era Heike o Mandy, ma il mio allenatore". Le strade dei due avversari si incrociarono per la prima volta nel 1993: Ulrich ad appena 20 anni diventa campione mondiale dilettanti, mentre Armstrong entra nei professionisti. L'eterno duello tra i due trova seguito nelle pagine del libro e per coloro che conoscono "Every Secondo Count" (Ogni secondo conta, la seconda autobiografia di Lance Armstrong) è interessante confrontare il diverso modo che i due hanno di commentare i tour. Ullrich pone l'attenzione sul suo stile che riassume con queste parole: "Io non sono un eroe freddo e calcolatore senza macchia e senza paura, che dedica la propria vita giorno dopo giorno al conseguimento dei massimi risultati". Il motto di Armstrong è "Tutto o niente" e lo spiega in questo modo " Agisco per ottenere il 150% oppure dormo". Per Ullrich si tratta di una sfida contro se stesso. Si è concesso delle sbandate apparentemente inspiegabili, che tuttavia ad un'osservazione più attente sono del tutto umane. Adduce scuse per il suo incidente in discotesca ("ero davvero uno spaccone della peggior specie") oppure per la sua esperienza con l'estasy ("Ha ragione. Ero un idiota") che avrebbero presto significato la fine della sua carriera. Ullrich racconta la sua storia nello stesso modo in cui va in bicicletta: un andamento regolare, bello da vedere, forse con un filo di freddezza. Soltanto nei titoli dei capitoli si lascia andare: "L'amore", "Il trionfo", "La svolta". A questo punto la sua carriera diventa il "romanzo di formazione" di un "genio sregolato.

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