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È passato un gatto nero. Il romanzo di Memo comandante partigiano
Governi Giancarlo

È passato un gatto nero. Il romanzo di Memo comandante partigiano

Editore: Reality Book

Reparto: Letteratura italiana: testi

ISBN: 9788895284941

Data di pubblicazione: 09/01/2023

Numero pagine: 118

Collana: Racconti


13,00€
Facile da trovare

Sinossi

Che senso ha oggi un libro, un romanzo, su un eroe della Resistenza? Ce lo siamo chiesti, e la risposta è venuta facile: in un momento di smemorizzazione, quando chi ricorda vuole dimenticare e chi non sa non è interessato a un passato che non viene più raccontato neppure da quelli che avrebbero il dovere di tenerlo vivo, come la scuola, è necessario raccontare. Chi custodisce la memoria ha il dovere di trasmetterla alle nuove generazioni. Parlare della Resistenza, del fascismo, del nazismo, della seconda guerra mondiale, e poi del dopoguerra, della Repubblica e della Costituzione, oggi è reso necessario da questa tendenza a negare i valori della Storia, a voler ricordare e celebrare soltanto quello che è condiviso, a questa tendenza al revisionismo e soprattutto a negare in maniera recisa ogni sintomo che quella storia negativa tende a riproporsi. Chi sa non può tacere ma deve raccontare, perché la memoria sia sempre viva perché un popolo senza memoria è un popolo senza radici e senza futuro. Così abbiamo deciso di ripubblicare questa storia di Resistenza. Quando i partigiani di Carrara comandati da Memo decidono di passare dalle azioni di sabotaggio cittadino alla guerra per bande, hanno bisogno di armi. Allora Memo decide di andarsele a prendere là dove sono, nella caserma della federazione fascista. Infiltra, quindi, due partigiani fra i brigatisti neri. Dopo qualche giorno i due fanno sapere che la notte dopo saranno di guardia e che la parola d'ordine sarà "è passarto un gatto nero". La notte dopo Memo si presenta con una decina di partigiani. "Chi va là - gridano i due infiltrati - parola d'ordine!". "È passato un gatto nero". "Entrate". Memo entra, prende prigionieri i brigatisti neri che stanno dormendo e gli porta via tutte le armi. Il gatto nero diventerà il simbolo dei partigiani di Memo che combatteranno fino alla liberazione di tutta la Versilia e di Carrara, che libereranno tre volte. Le prime due saranno gli Alleati a farli tornare indietro, perché non ancora pronti per l'avanzata, la terza volta definitivamente. Alla loro testa c'era Memo, Alessandro Brucellaria, l'unico uomo al comando di duemila ragazzi che portavano nel cuore tre cose: Libertà, Giustizia sociale e Italia.

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