La filosofia futura (2024). Vol. 22: Vattimo, il pensiero debole e la filosofia contemporanea di Chiurazzi G. (cur.); Cusano N. (cur.); Caiano P. (cur.) - Bookdealer | I tuoi librai a domicilio
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La filosofia futura (2024). Vol. 22: Vattimo, il pensiero debole e la filosofia contemporanea

La filosofia futura (2024). Vol. 22: Vattimo, il pensiero debole e la filosofia contemporanea

Editore: Mimesis

Reparto: Filosofia occidentale moderna

ISBN: 9791222318851

Data di pubblicazione: 14/03/2025

Numero pagine: 80


10,00€
Si fa attendere

Sinossi

Il primo numero del 2024 di Filosofia Futura è dedicato a Gianni Vattimo, pensatore di rilievo internazionale nonché membro del Comitato Scientifico di questa Rivista dalla sua fondazione. Il Volume, che raccoglie i contributi e i ricordi di alcuni Allievi e Studiosi del suo pensiero, si rivolge alla riflessione di Vattimo con particolare riferimento a quella corrente filosofica che lui stesso aveva definito "pensiero debole". Qui non si può non ricordare il volume antologico del 1983, intitolato Il pensiero debole, curato dallo stesso Vattimo con Pier Aldo Rovatti. Il pensiero di Vattimo ha certamente sollevato o contribuito a sollevare tematiche eterogenee, che possono essere ricondotte a macrotemi di natura teoretica, pratica ed etica. Proprio in coerenza con tale tendenza di fondo, Vattimo ha anche posto la questione del legame tra filosofia teoretica e filosofia pratica, invitando a riflettere sulla loro indisgiungibilità. Prendendo spunto dalla sua interpretazione della sentenza nietzschiana "Dio è morto", ci si può chiedere se il pensiero debole sia riconducibile - ed eventualmente in che misura - alla tendenza di fondo della filosofia contemporanea, la quale, a partire dall'immediato pensiero post-hegeliano, ha negato l'esistenza di una verità ultima e definitiva. Vi è tuttavia un interrogativo che Vattimo ha considerato risolto ab origine, ma che Filosofia Futura - per sua vocazione teoretica - deve porre: la debolezza del pensiero che Vattimo sostiene è affermazione aperta, cioè solo possibile, della debolezza del pensiero oppure intende essere affermazione perentoria, indiscutibile, escludente in modo assoluto la non-debolezza del pensiero?

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