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Questo mondo non mi appartiene
Trucco Massimo

Questo mondo non mi appartiene

Editore: StreetLib

Reparto: Scienze sociali

ISBN: 9791222483771

Data di pubblicazione: 12/12/2023


17,99€
Si fa attendere

Sinossi

Questo mondo non mi appartiene nasce da uno stato di insoddisfazione nei confronti della società in cui viviamo, confermato quotidianamente dalla bassa qualità dei rapporti sociali: siamo in un mondo dove le persone - noi - hanno perso di vista il vero significato dell'esistenza, distante anni luce dalle potenzialità umane. Perché? Affrontando le tematiche affrontate attraverso una prospettiva psico-sociale, il testo cerca di rispondere a questa domanda - e a trovare una chiave per provare a modificare lo status quo - tramite una sorta di biografia intellettuale di una persona qualunque, Vera True. Una mamma di quarant'anni, che denuncia il proprio malessere nei confronti della società del terzo millennio, generata da un progresso cieco, il quale, invece di sviluppare i valori necessari per migliorare l'esistenza dell'umanità, si identifica - semplificando - nel guadagno, nella ricchezza materiale. Contaminando inevitabilmente qualunque tipo di relazione, in qualsiasi contesto. Abbiamo costruito una società basata sull'inganno, sull'ipocrisia e sul malaffare. Mi riferisco all'Italia, ma in generale il discorso si può estendere al mondo globalizzato. Tutto ruota intorno al valore assoluto che assegniamo al denaro, per cui siamo disposti a fare "carte false" pur di impossessarcene. Tramite i soldi crediamo di poterci permettere ogni cosa, tutto; e in questo modo siamo sicuri di conquistare il benessere ed una vita soddisfacente. Tale affermazione vale come verità assoluta per una percentuale altissima di persone, per cui il dio denaro non si mette neppure in discussione. Ma è davvero così? I soldi sono l'elemento più importante per l'autorealizzazione? Le risposte positive a questa domanda - in ogni tipo di sondaggio - sarebbero l'enorme maggioranza, tanto da farla apparire banale e scontata. Vera, invece, ne dà una risposta negativa e non si capacita del fatto che nessuno la pensi come lei. Il punto è che stiamo perdendo (abbiamo perso?) la capacità di riflettere, di confrontarci e condividere: sembriamo (siamo?) tutti ipnotizzati e crediamo di essere felici solo se soddisfiamo le nostre brame consumistiche e il nostro egocentrismo. Per questo, grazie soprattutto al contributo di pensatori autorevoli, costruisce la sua opera con l'obiettivo di far conoscere il suo punto di vista: la qualità della vita deriva non certo, o non solo, dalla ricchezza. In sostanza, Vera denuncia una mancanza di consapevolezza generale, dovuta in larga misura a un basso livello di conoscenza della natura umana e sociale. È un invito alla responsabilità individuale, al fine di abbandonare lo sterile atteggiamento di autocommiserazione. È un invito alla riflessione, necessaria a dare vita ad un'idea propria, scelta liberamente e non imposta in maniera subdola. È un invito a considerare "l'altro" degno di attenzione, perché il nostro benessere dipende dalla qualità dei rapporti sociali. È un invito alla condivisione. E soprattutto è un invito a coltivare il gusto per la conoscenza, per la cultura, quindi per la lettura. L'opera si rivolge a un pubblico che non sente propri le scelte e gli stili di vita della società odierna, ma anche e soprattutto alla maggioranza che li sposa, per persuaderli che si stanno sbagliando.

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