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Quale Carta de Logu. Nuove ipotesi sul codice arborense: dal proemio contraffatto ai capitoli di Ugone III
Orunesu Salvatore

Quale Carta de Logu. Nuove ipotesi sul codice arborense: dal proemio contraffatto ai capitoli di Ugone III

Editore: Youcanprint

Reparto: Letteratura italiana: critica

ISBN: 9791222732787

Data di pubblicazione: 26/04/2024

Numero pagine: 368


16,90€
Facile da trovare

Sinossi

È noto che non possediamo l'originale della Carta de Logu, bensì due copie posteriori di circa un secolo, un manoscritto e un incunabolo. Copie di copie di copie, si presume. Risulta difficile perciò stabilire quanto all'originale siano fedeli (essendo, oltretutto, in varie parti diverse fra loro). Per di più, il secolo che separa l'edizione presunta originale (1390) da quella dei due testimoni (1470-1480) è avvolto nel silenzio quasi totale delle fonti riguardo alla sua riproduzione e trasmissione, oltre che alla sua effettiva applicazione. Cosicché sul nostro testo non abbiamo neppure ragguagli indiretti, relativi a questo arco di tempo, che si possano definire significativi. E, trattandosi del basso Medioevo, sappiamo che un secolo corrisponde ad un tempo molto lungo - in tanti sensi e per tanti motivi - nella tradizione di un testo, in cui può accadere di tutto: dall'usura dei materiali scrittori, ai guasti e agli strappi accidentali dei fogli; dagli errori e dalle distorsioni involontarie dei copisti, alle vere e proprie manomissioni; dalla dispersione alla distruzione di molti esemplari (non è un caso che della stessa Carta se ne siano conservati solo due - di cui il manoscritto in parte mutilo - di decine e decine che ne dovevano essere stati realizzati). Dunque, riproporre le copie della Carta che ci sono giunte come se fossero, in buona sostanza, "la" Carta de Logu, pur avvertendo che sono di un secolo successive e segnalandone alcune incoerenze testuali - come finora si è sempre fatto - è un'operazione da un punto di vista storico-filologico relativamente semplificatoria, se non fuorviante. Si sarebbero potute mettere in conto plausibilmente, infatti, ben altre alterazioni che quelle rilevate; e considerando anche i fatti storici coevi - caduta del giudicato d'Arborea, completamento della conquista aragonese della Sardegna e, tuttavia, conferma della vigenza della Carta - perfino dubitare che la versione per secoli tràdita corrispondesse propriamente a quella originale. Nonché, con una maggiore attenzione al testo, specificamente sul piano linguistico-filologico, oltre che storico-giuridico, notare nello stesso, non a caso, una serie di importanti incongruenze strutturali. In ragione di ciò, il presente lavoro propone, attraverso un percorso per certi versi sperimentale, una complessiva rivisitazione della Carta, operando una restitutio della struttura del testo e prefigurando un suo realistico archetipo; avvalendosi a tal fine, oltre che di tutti gli elementi utili rinvenibili nella stessa (con una accurata collatio dei due testimoni e dei blocchi che li compongono, Carta di Mariano, Codice rurale, Capitoli di Eleonora); anche dei risultati più aggiornati della ricerca storica degli ultimi decenni intorno alle tecniche di redazione e trasmissione degli statuti comunali e signorili; oltre che ricostruendo ad hoc il contesto socio-politico isolano del XV secolo.Fra le risultanze più rilevanti si possono segnalare, pertanto, la clamorosa contraffazione del proemio (intravista in parte da Era, Marongiu, Anatra e Casula), con importanti conseguenze nella successiva interpretazione (di cui alla versione di Olives) ed applicazione di una parte fondamentale della Carta (oggettivamente a vantaggio della feudalità, sia aragonese che post-arborense); la precisa individuazione dei capitoli correttivi propri di Eleonora, aggiunti a quelli di Mariano; lo strappo di alcuni capitoli del Codice rurale e la loro trasposizione in coda alla Carta; l'individuazione di una serie di capitoli ascrivibili con buona probabilità ad Ugone III.

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