Sinossi

Atti della 66° Settimana di Spiritualità - Teresianum, Roma, 9-13 marzo 2025. «Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come Stella maris, un titolo espressivo della speranza certa che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare»: queste parole tratte dalla Spes non confundit, bolla di indizione del Giubileo 2025 Pellegrini di speranza sono risuonate in maniera particolarmente familiare per l'Ordine del Carmelo, che da secoli canta Maria con il poetico epiteto Stella maris nel suo inno Flos Carmeli - non per devozione convenzionale ma per aver fortemente sperimentato la sua protezione nei marosi in cui i propri giorni sembravano esauriti. Da allora, un segno di affetto materno (quale lo scapolare, o il bianco manto con cui sono avvolte Teresa d'Avila e le sue figlie) simboleggia una speranza ricevuta da Maria per divenire a sua volta speranza condivisa con moltissimi altri. Oggi in questo mondo sull'orlo di un abisso, Maria stella del mare sempre torna a splendere non solo per infondere speranza in tanti cammini spirituali interrotti ma anche perché questi cammini tornino a brillare e riverberare speranza per altri compagni di viaggio: come questo pellegrinaggio di speranze sia avvenuto e di nuovo possa avvenire ci è parso degno di studio approfondito e di meravigliata contemplazione, insieme: anche per rispondere all'appello del Preposito Generale Miguel Márquez, rivolto a tutto l'Ordine, di «rivitalizzare la nostra vita mariana nel Carmelo» (Lettera del 13 ottobre 2024).