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Stop city now! Progetti di architettura dal finito al non-finito
Crespi Luciano

Stop city now! Progetti di architettura dal finito al non-finito

Editore: LetteraVentidue

Reparto: Urbanistica e arte del paesaggio

ISBN: 9791256440481

Data di pubblicazione: 26/03/2025

Numero pagine: 244

Collana: Alleli/Research


29,00€
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Disponibile oggi da 1 Librerie

Sinossi

"Stop City Now! è un manifesto politico. Il titolo è un omaggio a No-Stop City di Andrea Branzi ma, al tempo stesso, ne sovverte il senso: propone una città degli avanzi, dove il design prevale ancora sull'architettura ma attraverso la trasformazione di quella esistente abbandonata e dimenticata. L'autore narra un'avventura progettuale dal finito al non-finito guidata dalla tensione nei confronti delle trasformazioni della realtà in cui operare. Il finale del libro rappresenta un nuovo inizio, ci fa sapere che è necessario e possibile dare risposte al problema dell'abitare il mondo nel secolo nomade inventando un uso diverso degli spazi abbandonati, senza inseguire le mode e senza rinunciare a sperimentare nuovi codici estetici in grado di rappresentare la cifra della contemporaneità. Nei lavori di Luciano ritrovo la consapevolezza che tutto scorre, e noi siamo immersi in questo flusso dinamico che non solo ci trasforma, ma accelera anche il nostro desiderio di rinnovamento. Le quattro tematiche che scandiscono il ritmo del libro - riparare, sostituire, connettere e non finire - ci indicano una chiara direzione progettuale, volta alla creazione di un dialogo felice tra passato, presente e futuro. La maggior parte dei suoi progetti si concentra su aree dismesse ed edifici costruiti con tecnologie e funzionalità ormai superate, non più adatte al contesto attuale. La loro riattualizzazione diventa quindi una necessità. Non serve progettare altri spazi, ma inventarne un uso diverso. Non servono altre architetture che celebrino la vanità dell'autore, ma un nuovo paradigma che conduca a un diverso modo di ragionare: oggi è molto più importante lo spazio che riqualifichiamo o liberiamo di quello che costruiamo." (Dalla presentazione di Michele De Lucchi)

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