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Editore: Quodlibet
Reparto: Architettura
ISBN: 9788822923196
Data di pubblicazione: 05/06/2025
Numero pagine: 264
Collana: Quodlibet studio. Città e paesaggio. Saggi
Sembra impossibile, oggi, iniziare a progettare uno spazio architettonico senza prima sapere a cosa debba servire. Decidere, per esempio, quanto grande debba essere o che forma debba avere in mancanza di informazioni in merito alle sue funzioni e alle sue specificità. Eppure, provarci rappresenta probabilmente il modo migliore per far sì che quello spazio si offra, senza cambiare, a interpretazioni molto diverse fra loro, oltre che a usi apparentemente incompatibili, e duri così nel tempo. Un tema qui affrontato nei limiti dell'ambito domestico, per raccogliere indizi a supporto di una teoria operativa sulla permanenza della forma architettonica anche in un campo tradizionalmente segnato in senso opposto. E, ancora più nello specifico, guardando al progetto di un'ipotetica stanza generica, di cui il libro, attraverso una serie di salti cronologici, associazioni logiche e analogie formali, prova a dare una lunga definizione storicamente situata. Arrivando a ricostruire, pagina dopo pagina, i caratteri fondamentali di un'unità elementare di spazio, che non è quello astrattamente indefinito e perciò confinato in una perenne indeterminatezza, bensì quello intenzionalmente progettato per diventare qualsiasi altra cosa, conformemente a una specifica interpretazione. Uno spazio qui descritto attraverso la progressiva sottrazione di ogni complemento, d'arredo come di scopo, per capire se sia davvero possibile, dalla stanza alla casa, arrivare anche in ambito residenziale a un progetto di questo tipo, assolutamente generico, che sia completamente slegato da specifiche contingenze e unicamente determinato dall'architettura stessa e dal suo significato.
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