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Papi che leggono Dante. La ricezione dantesca nel magistero pontificio da Leone XIII a Benedetto XVI
Merla Valentina

Papi che leggono Dante. La ricezione dantesca nel magistero pontificio da Leone XIII a Benedetto XVI

Editore: Stilo Editrice

Reparto: Letteratura italiana: critica

ISBN: 9788864792125

Data di pubblicazione: 30/10/2018

Numero pagine: 504

Collana: Officina


35,00€
Facile da trovare

Sinossi

In un clima polemico tra cattolici e non cattolici, negli anni dell'Unità d'Italia, in cui una falange del patriottismo italiano aveva incasellato l'Alighieri sotto l'egida del ghibellinismo anticlericale, Leone XIII interviene assolvendo la Monarchia dalla colpa di eresia e ricollocando il pensiero di Dante in seno alla Chiesa. Sulla scorta di tale assoluzione, Pio X incentiva le iniziative per il VII centenario dantesco, Benedetto XV rivaluta il poeta con l'enciclica "In praeclara summorum" (1921), aprendo le porte al riuso che i pontefici successivi faranno del corpus degli scritti danteschi: Dante diventerà una auctoritas a supporto delle argomentazioni, per mezzo di una fitta trama di allusioni e citazioni. Nel 1965, in occasione del VI centenario dantesco, Paolo VI con la lettera apostolica "Altissimi cantus" definirà Dante teologo e Giovanni Paolo II si servirà della fonte dantesca non solo nei documenti del magistero, ma anche nella sua produzione letteraria, soprattutto nel Trittico romano.

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