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Editore: ABE
Reparto: Storia d'europa
ISBN: 9788872974957
Data di pubblicazione: 26/06/2025
Numero pagine: 186
Anche in questa pubblicazione il lettore troverà riportati alcuni nomi o frasi in dialetto dovute non all'uso errato della lingua italiana, che non è mai riuscita a sostituirsi al napoletano, ma al vero e proprio all'utilizzo settecentesco che si fa di quel termine. Ecco perché si ritrovano toponimi come masto o mastro anziché maestro, bracciale, come detto, al posto di bracciante. Altri sono stati spesso lasciati nella loro forma originale, al contrario di vidua con vedova, quasi sempre italianizzato per evitare di incorrere in gravi errori numerici in quanto possono rappresentare intere famiglie e non la singola persona. Fratello, suocera e sorella vengono invece semplicemente indicati come f.llo, socera e s.lla, come la nonna e il nonno con ava e avo, i due braccianti non sposati chiamati ziti, da 'zitelle' al maschile. Le bizzoche, cioè le monache o suore che dir si voglia, o solo novizie anche pronte a spogliarsi, sono state lasciate così come rinvenute, idem per le vergini in capillis, definite anche solo vergini o solo in capillis dalla mano del compilatore. Come segue, il lettore troverà il frontespizio ufficiale, e contrassegnati in ordine alfabetico per nome di capofamiglia, sono stati elencati i fuochi, con l'età di ogni singolo componente, domicilio e beni, laddove è stato possibile riconoscerli, come nella versione originale del Catasto. Si tratta di una semplificazione dei dati relativi alla situazione familiare e patrimoniale, unitamente ai luoghi di residenza e al reddito dichiarato (cifra espressa in once), fedeli al testo consultato, sebbene il compilatore abbia trascritto medesimi cognomi e toponimi non in maniera uniforme e manchi la sezione catastale denominata Collettiva o Unione d'once, l'elenco finale a cui si poteva fare riferimento per un riscontro diretto. Nelle successive pagine il lettore troverà rispettivamente la situazione patrimoniale di Vidue e Vergini in capillis cittadine e degli Ecclesiastici Secolari Cittadini. A seguire anzichè, come al solito famiglia del ricco feudatario, compaiono i nomi dei Forastieri abitanti in detta Terra, della sezione sottintesa riguardante i restanti Forastieri [Abitanti Benitenenti Ecclesiastici Secolari di diversi paesi], con gli altri assenti Forastieri [Bonatenenti non abitanti]. In questa nota con la lettera a. sono stati contraddistinti quelli della Terra di Bonito, con la lettera b. quelli di Santa Paolina, con la c. il commorante in Monte Fusco, con la d. quello di Paduli, con la lettera e. il tizio di Solofra; con f. quello di Casal di San Giacomo; g. di Vitolano; h. il commorante in Bonito; i. quello di Monte Fuscoli; l. di Mirabella; m. di Lapio; n. del Casale di Sant'Angelo à Cupola; o. di Benevento. E solo a seguire c'è la intestazione Ter / Septies che è la continuazione dei Forastieri Bonatenenti non abitanti in quanto si riferisce alla situazione patrimoniale del feudatario che, la mano del compilatore, ha preferito serbarsi alla fine. Come è stata inserita la sottintesa Sezione, riguardante i Beni stabili e annue rendite dell'Università di Apice relativa ai Bonatenenti abitanti e, per pura formalità, abbiamo indicato la Sezione relativa al riepilogo, in genere chiamata Collettiva Generale dell'Oncie, che, nel Catasto Onciario di Apice, è andata perduta. In ultima analisi, a compendio del lavoro, il lettore troverà in questa medesima Appendice documentaria, anche la capitolazione comunale emanata dai feudatari locali, rimasta in vigore almeno fino al 1665, ma sicuramente rimaneggiata negli anni successivi, che va sotto il titolo originario di Capitoli dell'Università della Terra di Apice / 1546.
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